La Federazione Sociale di Usb Sardegna ha avuto sentore di un probabile sgombero del Centro Studi autogestito dell’Università di Cagliari. “Non sappiamo quanto la notizia corrisponda al vero, ma se così fosse, questa Federazione la giudicherebbe gravissima – denuncia il sindacato – un atto di grave repressione nei confronti di studenti che hanno deciso di occupare uno spazio all’interno dell’Università per poter decidere come studiare senza sottostare alle logiche mercanitilistiche che spesso l’Università stessa propone”.

“L’università, a nostro avviso, deve essere un posto aperto ai saperi, agli apprendimenti che possono scaturire solo da un confronto libero ‘laico’ e non indirizzato al profitto – e prosegue – per questo motivo abbiamo salutato, a suo tempo, con piacere, l’occupazione di questo spazio di cui gli studenti si sono dotati e ci auguriamo che esso possa continuare ad esistere come spazio libero per un’autentica cultura di pace in contrapposizione alla cultura militarista che spesso viene veicolata anche nell’Università di Cagliari. Per una cultura di geopolitica che non abbia come epicentro il ‘Mondo Occidentale’ ma, bensì, ‘la Terra’”.

“Una cultura che possa fare da contrappeso all’orda montante di razzismo e xenofobia che sembra pervadere tanta parte della società italiana ed occidentale. Una cultura, libera da retaggi colonialisti e neocolonialisti di cui spesso le nostre Università sono dotate – e concludono – noi, come Federazione Sociale di Usb, pensiamo che un eventuale sgombero di questo spazio autogestito sarebbe un gravissimo danno non solo per gli studenti che lo gestiscono ma per la comunità intera”.