Primi attacchi alla nuova legge sulla lingua sarda. “Regione in versione Ponzio Pilato – scrive in una nota il Coordinamento pro su Sardu Ufitziale – sulla lingua sarda nello scontro tra il tribalismo dei dialetti storici e il centralismo democratico della Limba Sarda Comuna. Il Consiglio Regionale, con l’approvazione odierna del testo unificato di disciplina della politica linguistica con soli cinque voti di scarto, ha deciso di non decidere rinviando le decisioni sulla standardizzazione e l’eventuale unificazione della lingua sarda a un nuovo pletorico organismo formato da una trentina di esperti chiamato Consulta de su Sardu”.

Il Csu esprime scetticismo sul percorso scelto, anche se manifesta apprezzamento sul riconoscimento della sperimentazione della Lsc, limba sarda comuna. “L’efficacia delle norme – continua il coordinamento – sarà anche data dagli impegni finanziari che non sono dichiarati. Purtroppo – spiega il comitato – va detto che alcuni articoli del testo sono velleitari e verranno impugnati dal governo. L’impianto originale della legge era molto negativo, il dibattito in Consiglio ha limitato molto i danni che si temevano e la proposta originale è stata stravolta. Per il resto . conclude il coordinamento – tutti i temi della politica linguistica restano aperti per cui nella prossima legislatura sarà necessario ritoccare subito l’impianto legislativo appena approvato”.