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Si spacca il fronte sindacale della Polizia Penitenziaria in Sardegna sul problema degli organici. “Alcune organizzazioni non sono interessate alle problematiche del sistema penitenziario isolano ma solo alle tessere. Quanto deciso ieri al tavolo del Dap rende complici l’amministrazione e i sindacati firmatari del peggioramento delle condizioni di lavoro dei poliziotti che lavorano nelle carceri sarde”. Lo afferma il segretario generale della Fns Cisl Sardegna Giovanni Villa dopo l’incontro sindacale tra l’Amministrazione penitenziaria e i sindacati “per affrontare congiuntamente la mobilità annuale collegata al 173° Corso agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria”.

“L’assegnazione prevista in incremento è di 95 uomini su 979 e 13 donne su 329, per un totale di 108 unità – dice Villa -, che sono insufficienti ed inadeguati alle esigenze. Se solo si pensa che dai penitenziari escono per i servizi circa 80 poliziotti, si deduce che l’Amministrazione e i sindacati che hanno firmato non hanno preso minimamente in considerazione le nostre proposte che rispecchiano una situazione peggiore confronto ad altre Regioni”.

“Anche l’aumento nell’assegnazione di ore di lavoro straordinario è la certificazione della forte carenza di poliziotti – afferma Giovanni Villa -, ma pare che a qualcuno ciò non interessi. A questo scempio bisogna assolutamente porre rimedio e per questo continueremo a lavorare con costanza e con la responsabilità di sempre con l’intento di riportare a casa tutti i colleghi sardi che nella loro terra vogliono rientrare”.

Esprime invece soddisfazione Roberto Melis, segretario regionale dell’Osapp: “Finalmente il tanto atteso incremento di personale di Polizia Penitenziaria in Sardegna. L’Osapp nella riunione di ieri, pur non avendo ancora firmato nulla, ma con senso di responsabilità visti i termini perentori vicini, ha sottolineato è chiesto a gran voce un aumento delle unità rispetto a quelle proposte dall’amministrazione per la Sardegna”.

“Per entrare nello specifico, per correttezza e precisione – continua Melis -, abbiamo potuto riscontrare che la Sardegna ha un esubero di 7 donne e una carenza di 88 uomini. Calcolando la stessa percentuale per le altre regioni allo stato attuale per la Sardegna la pianta organica è incrementata di 95 uomini e 13 donne. Si e ottenuto più di quanto invece si prevedeva in principio. Esempio su tutti – prosegue Melis – è la situazione della Casa Circondariale di Sassari dove saranno inviati in,particolare, 18 uomini e 6 donne. Il Dap ha accolto la nostra osservazione – conclude – e si presume che a settembre convocherà il tavolo in questione. Siamo certi che questo incremento,seppur non risolutore, darà forze nuove e più valvole di sfogo a tutti gli istituti del distretto Sardegna”, conclude Melis.