Nonostante la sentenza emessa un mese fa dal tribunale dei minori di Sassari, che dispone il ritorno in Francia del piccolo, il bimbo di due anni e mezzo conteso fra il papà francese e la mamma sarda, un’infermiera di Ossi, è ancora in Sardegna.

La sentenza del tribunale sassarese è in linea con l’ordinanza dei giudici francesi, che avevano disposto l’affidamento condiviso e concesso la residenza con la mamma alla sola condizione che lei e il bimbo restassero in Francia. Contro quella sentenza, immediatamente esecutiva, l’avvocato dell’infermiera, Antonio Secci, aveva presentato una richiesta di sospensiva che però è stata respinta.

Ma il bambino è ancora in Sardegna con la mamma, e l’avvocato Secci ha pronto un ricorso in Cassazione contro il dispositivo che obbliga il bambino a rientrare in Francia. Intanto oggi a Sassari c’è stata la prima udienza del procedimento di volontaria giurisdizione avviato dalla Procura dei minori per revocare o sospendere la potestà genitoriale al padre, un francese di 34 anni, in seguito alla denuncia di maltrattamenti presentata dall’ex compagna. La difesa dell’uomo ha eccepito un difetto di giurisdizione: Sassari non può decidere sulla potestà genitoriale di un cittadino francese.

Cinque mesi fa la mamma era scappata dalla Francia col figlio, denunciando maltrattamenti e soprusi. Oggi si è costituita in giudizio, depositando agli atti le denunce presentate alla gendarmeria francese e allegando una serie di testimonianze scritte che confermerebbero la tesi dei soprusi in seguito ai quali avrebbe deciso di lasciare la Francia. Il suo avvocato ha contestato il difetto di giurisdizione ipotizzato dalla difesa del francese. “La mamma è cittadina italiana e quando ha presentato denuncia alla Questura di Sassari il bambino era in Italia con lei”. La giudice Maria Gabriella Pinna ha concesso cinque giorni di tempo alle parti per presentare le memorie difensive e si è riservata di decidere sul difetto di giurisdizione.