“Oggi c’è una bella affluenza, non siamo mai stati così tanti, sarebbe stato bello se anche in passato avessimo avuto assemblee così affollate”. Ha esordito così Renato Soru, il secondo a prendere la parola dopo il candidato alla segreteria regionale Emanuele Cani, mentre all’assemblea regionale di Abbasanta, nel seggio presieduto da Rosanna Mura, erano in corso le votazioni.
“Non voterò Cani, non penso che sia la soluzione per un Pd che oggi secondo sondaggi si attesta al 10% in Sardegna”, ha aggiunto. Nell’assemblea del 9 luglio, sempre ad Abbasanta, Soru era stato protagonista di un durissimo scontro con gli esponenti della maggioranza rappresentata dalle correnti dei popolari riformisti e dei renziani.
“Basterà rieleggere un segretario espresso dalla maggioranza che ha portato il partito dal 20 a 10 per cento? – ha chiesto alla platea l’eurodeputato – come mai l’ex segretario Cucca si è dimesso? Per essere sostituito da Cani che è della stessa maggioranza?”. La verità, secondo Soru, è che “Giuseppe Luigi Cucca è stato sfiduciato dalle stesse persone che oggi eleggeranno Cani”. Sul riferimento del candidato segretario all’unità: “Io in tutto questo periodo non ho ricevuto una telefonata da nessuno, davvero pensiamo che dietro questa maggioranza non vi sia un leader che oggi non è nemmeno presente?”.
Ad ogni modo, ha concluso, “oggi il numero legale è stato raggiunto, se c’è maggioranza che potrà eleggere Cani, gli auguro il miglior lavoro possibile”.
“No a passi indietro, né di lato”. Parola di Dolores Lai, la dirigente del Pd che per prima, subito dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo, aveva proposto la sua candidatura per succedere all’allora segretario regionale dem, Giuseppe Luigi Cucca, passando però per la fase congressuale. Oggi che l’assemblea regionale ha decretato ad Abbasanta l’elezione di Emanuele Cani con 90 voti favorevoli su 160 aventi diritto, Lai gli fa gli auguri di buon lavoro. “Intanto – commenta – noi dirigenti, militanti ma soprattutto cittadini e cittadine della Sardegna che il 5 marzo di fronte alla pesante sconfitta abbiamo pensato che fosse necessaria una scossa, una rivoluzione di uomini e donne e soprattutto di idee, continueremo a lavorare come abbiamo fatto in questi mesi per ricostruire il Pd”.
“Continueremo – conclude – a chiedere una data certa per il congresso e primarie aperte anche per darci una dirigenza credibile e autorevole”.







