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L’esercito russo è impegnato in colloqui con i leader dei gruppi armati a Idlib, l’ultima provincia della Siria ancora in mano ai ribelli, per provare a raggiungere un accordo. Lo ha sottolineato il ministro russo della Difesa, Sergei Shoigu, citato dall’agenzia di stampa ‘Ria’. Shoigu ha precisato che l’obiettivo dei colloqui con i ribelli di Idlib è trovare una soluzione pacifica sul modello di quanto accaduto in precedenza nella Ghouta orientale, area alle porte di Damasco, e nella provincia meridionale di Daraa.

La Russia teme nuovi raid americani contro la Siria e per questo rafforza la sua presenza navale nel Mediterraneo. Secondo quanto riferito dal quotidiano Kommersant, che cita una fonte dello Stato maggiore di Mosca, due fregate armate di missili da crociera Kalibr, in grado di colpire obiettivi a terra o inmare, sono state dispiegate al largo della Siria sabato scorso. In totale, secondo il giornale Izvestia, nel Mediterraneo si trovano già dieci navi e due sottomarini.

Nei giorni scorsi, il ministero della Difesa di Mosca ha sostenuto a più riprese che i ribelli starebbero preparando un attacco chimico nella provincia di Idlib – dove il regime sta per iniziare una controffensiva, allo scopo di liberare l’ultimo territorio ancora sotto il controllo dell’opposizione – per poi attribuirne la responsabilità a Damasco. Una “provocazione”, ha detto il ministero, che farebbe scattare nuovi raid parte di Stati Uniti, Francia e Gran
Bretagna, come avvenuto nell’aprile scorso.