“Una prestazione generosa ma farfugliata”. Gian Piero Gasperini sintetizza così i perché della sconfitta della sua Atalanta, già provata dalle delusioni di coppa: “Non parlerei di scorie di Copenaghen, perché c’era voglia di ripartire – spiega -. Le difficoltà in campo, non altro, sono state la causa di questa prestazione generosa ma farfugliata. Stasera è venuta meno la nostra consueta capacità di organizzazione”.

Il tecnico nerazzurro non gradisce domande sull’esclusione dai titolari di Gomez: “Non posso commentare ogni volta perché tengo fuori l’uno e l’altro, non devo dare giustificazioni alle mie scelte. Ho tanti giocatori e non li ho presi al bancone del bar”, commenta secco. L’analisi della partita col Cagliari non lascia spazio a recriminazioni: “Abbiamo avuto qualche buona occasione all’inizio, si vedeva comunque che l’avversario era pericoloso, s’è rafforzato al calciomercato con un ottimo centrale e un ottimo terzino – ragiona Gasperini -. Per cercare di recuperare il punteggio abbiamo dovuto puntare più sui duelli individuali e la mossa non ha dato buoni risultati. Un passaggio a vuoto da cui dovrò trarre indicazioni”. Rigoni, partito seconda punta, s’è spostato prima alto a destra nel 4-2-3-1 spostandosi in mezzo per finire ancora a destra nel 3-4-3: “I cambi di posizione di Rigoni purtroppo dobbiamo farli in corso d’opera, abbiamo bisogno di conoscere lui, Zapata e altri nuovi come Pasalic, Adnan e Djimsiti – chiude il Gasp -.

Siamo alla ricerca di un’identità di squadra: quando si inseriscono giocatori in gran numero, è necessario un periodo di esperimenti, di lavoro e di adattamento. Non siamo riusciti ad accorciare”. Raggiante, sul fronte dei vincitori, Rolando Maran: “A Bergamo serve sempre la partita perfetta per fare risultato: nella nostra prestazione ho visto tutto, dall’equilibrio alla qualità passando per il sacrificio, la compattezza e la solidità. Contro una delle squadre che crea di più in assoluto i miei ragazzi sono stati encomiabili”, esordisce in sala stampa. “Col Sassuolo c’era sfuggita la vittoria per un episodio nel finale, stavolta ci siamo ripresi quanto avevamo perso – rimarca il tecnico dei sardi -. Se l’Atalanta ha creato poco è comunque merito del Cagliari, perché è una squadra che ha tecnica e fisicità. Siamo stati bravi a tenere i ritmi alti e a pressare fino all’ultimo minuto. C’era gran voglia di portare a casa la partita, nello spogliatoio non s’è parlato altro che di vincerla”.