Il primo segnale di allarme risale a tre anni fa. Ed ora, alla luce di quanto accaduto oggi, quell’episodio suona come un avvertimento. Angela Manca, la mamma di 64 anni che ha ucciso i due figli disabili e poi ha tentato di togliersi la vita, nel novembre del 2015 era stata trovata in casa imbottita di farmaci. Intossicati dai medicinali anche i due gemelli, che allora avevano 39 anni. La corsa all’ospedale aveva scongiurato il peggio.

Si erano salvati tutti e tre, ma i medici avevano riscontrato nelle analisi una presenza eccessiva di farmaci. A dare l’allarme, all’epoca, era stata la figlia della donna, preoccupata perché nessuno rispondeva al telefono o andava ad aprire. E sul caso la Procura di Cagliari aveva anche aperto un fascicolo per fare chiarezza.

Per capire cioè se alla base ci fosse un errore nel dosaggio della somministrazione dei medicinali o qualcosa di diverso. L’episodio era rimasto isolato. E Angela Manca aveva continuato a prendersi cura dei figli come aveva sempre fatto. Potendo contare sulla consulenza della figlia medico e su una rete di assistenza che assicurava ai due gemelli tutte le attenzioni e le cure necessarie per le esigenze quotidiane.

Tragedia a Mandas, mamma uccide due figli disabili