Il tavolo di monitoraggio che ha giudicato la rete ospedaliera della Sardegna incoerente rispetto ai parametri fissati nel decreto ministeriale 70 si è insediato con l’allora ministra Lorenzin, ha condiviso con la Regione la “metodologia operativa” il 18 marzo 2016 e ha chiuso i lavori il 31 maggio 2018, quindi meno di tre mesi dopo le politiche del 4 marzo che hanno promosso alla guida del Paese il governo Lega-M5s.
Lo ricorda su Facebook il senatore del Psd’Az-Lega, Christian Solinas, che ha rivelato stralci del documento inviato via pec dal ministero al dg dell’assessorato della Sanità. Insomma, chiarisce il parlamentare, “l’intero procedimento è nato e si è concluso sotto il Governo Gentiloni”. E dunque, attacca l’esponente dell’opposizione, “Arru fa l’autonomista della domenica, chiamando oggi il popolo a raccolta contro il provvedimento di bocciatura della rete ospedaliera, che intesta surrettiziamente all’attuale governo”.
In effetti, il titolare della Sanità aveva accusato Solinas di “sposare la linea del ministero e quindi dell’attuale governo che porterebbe alla chiusura dei nostri ospedali, il tutto alla faccia dell’Autonomia rivendicata in Sardegna ma dimenticata all’ombra della Lega”. La verità, sostiene il senatore, è che “la Giunta regionale ha fallito sulla sanità: prima ha utilizzato l’esigenza di allinearsi al Dm 70/2015 per fare un’unica Azienda, per chiudere ospedali piccoli e grandi, sopprimere strutture e reparti creandone di nuovi in modo disorganico e frammentario, penalizzando i presidi periferici e territoriali, ed ora chiama a raccolta i Comuni brandendo iperbolici e poco credibili ricorsi”.
“Arru – denuncia Solinas – conosceva le criticità almeno dal 31 maggio e il fatto grave è che egli in più occasioni abbia tenuto celato l’esito dell’istruttoria al Consiglio regionale mentre io lo ho reso pubblico come ritengo doveroso che sia rispetto alla massima istituzione dei sardi”.