Nella giornata di oggi, giovedì 13 settembre, i conduttori cinofili antidroga del Distaccamento Regionale della Polizia penitenziaria su disposizioni impartite dal Nucleo Regionale Cinofili del Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria della Sardegna, hanno effettuato, unitamente ai poliziotti penitenziari del Reparto della Casa di Circondariale di Badu e Carros a Nuoro, dei controlli su tutto ciò che comporta il servizio dei colloqui detenuti con i propri familiari.

In tali controlli il cane Jedro, un Rottweiler, precisamente all’ingresso della sala colloqui, ha segnalato una signora, madre di un detenuto, che è stata immediatamente controllata senza poi un esito positivo. Il controllo quindi si è esteso all’auto della stessa dove all’interno sono state intercettate varie dosi di droga. Dverse le dosi di cocaina e hascisc sequestrate. All’interno dell’auto vi era un altro componente della famiglia che è stato identificato e poi, unitamente agli altri, segnalato allAutorità Giudiziaria per possesso di sostanze stupefacenti. ‘Lattività di polizia è stata coordinata dal Comandante di Reparto e dal Sottufficiale responsabile del servizio colloqui detenuti.

“Ottimo lavoro della Polizia Penitenziaria a Badu e Carros e noi riconoscendone la professionalità non possiamo far altro che complimentarci con tutti. Già lo dissi tempo fa e lo ribadisco oggi; come pretendono che il sistema penitenziario, già in difficoltà per svariati motivi che tutti sapete, basti pensare alla carenza di donne e uomini in divisa, strumenti, mezzi e risorse finanziarie, funzioni in modo ottimale se anche i familiari dei detenuti ci remano contro facendo di tutto per far avere la droga ai loro parenti ristretti. Non si rendono conto che così facendo peggiorano solo la situazione di entrambe le parti”, così Segretario Generale Aggiunto Giovanni Villa.

“Mi viene da pensare a una qualche forma più restrittiva sui colloqui familiari e cioè chi viene trovato in possesso di droga entrando ai colloqui appunto non venga più autorizzato allingresso in carcere. Non so se potrebbe essere un deterrente ma sicuramente così come è oggi non è migliorativo – e conclude – termino chiedendo allAmministrazione di porre la giusta attenzione verso questi operatori della sicurezza finanche per dar loro un giusto riconoscimento”.