Il carabiniere che lo scorso 4 settembre sparò nel corso dell’arresto di Domenico Sanna, un 36enne di Badesi, è formalmente indagato. Il militare, 51 anni, è stato iscritto nel registro degli indagati dal sostituto procuratore di Tempio, Andrea Jacopo Ghironi. L’ipotesi su cui si indaga è di lesioni aggravate. Domenico Sanna, ingegnere informatico, dal 4 settembre è agli arresti domiciliari a casa di sua madre, a Sassari.

È accusato di ingiuria e resistenza a pubblico ufficiale, ma afferma di essere stato ferito dai carabinieri. Per la versione depositata agli atti dai militari, invece, ha avuto un alterco con la cugina, che ha chiesto il loro intervento. Quando sono arrivati, lui ha cominciato ad urlare. “Cosa volete da me, se vi avvicinate vi faccio sbranare dal cane”, avrebbe detto ai carabinieri mentre andava verso casa sua, indicando il cane corso che teneva al guinzaglio. All’alt dei carabinieri l’avrebbe liberato e aizzato contro di loro. Temendo di essere aggredito, il militare avrebbe sparato in aria, spaventando l’ingegnere e facendolo cadere.

Al contrario, l’uomo nega di aver minacciato la cugina e di aver aizzato il cane contro i carabinieri: sostiene, invece, di aver sollevato le braccia all’alt dei militari, quando già era nel viottolo sterrato del cortile di casa, lasciando così il guinzaglio del cane. Ha visto il carabiniere impugnare la pistola e ha perso i sensi. Quando si è ripreso era in un bagno di sangue. I suoi legali hanno nominato un perito per capire se le ferite riportate siano compatibili al colpo di proiettile della pistola d’ordinanza o a una caduta in strada.