Assoluzione definitiva per l’appuntato Francesco Silanos e il maresciallo Leonardo Riu, i due carabinieri, all’epoca dei fatti in servizio a Sassari, accusati di avere organizzato falsi blitz antidroga.
La Cassazione ha rigettato il ricorso della sostituta procuratrice della Corte d’appello di Cagliari, Maria Grazia Genoese, che aveva impugnato la sentenza di assoluzione pronunciata dalla stessa Corte nei confronti dei due imputati.
A Silanos era stata contestata l’organizzazione di fasulle operazioni antidroga tra il 2007 e il 2008, con l’arresto di innocenti, per fare bella figura davanti ai suoi superiori. Riu era accusato di averlo favorito in queste azioni illecite macchiandosi del reato di falso ideologico. In primo grado Silanos era stato riconosciuto colpevole e condannato a 18 anni di carcere, mentre 2 anni anni erano stati inflitti a Riu. Nel procedimento di appello il procuratore Sergio De Nicola aveva chiesto l’assoluzione per i due imputati, richiesta che fu accolta dai giudici.
La sentenza non convinse la Procura generale della Corte d’appello che presentò ricorso in Cassazione, insieme all’avvocato Agostinangelo Marras, legale di tre cittadini marocchini arrestati nei presunti falsi blitz e costituitisi parte civile. Oggi quel ricorso è stato rigettato dalla Corte Suprema, sancendo l’assoluzione definitiva per i due carabinieri, difesi rispettivamente dagli avvocati Maurizio Serra e Pietro Piras.







