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Aumentano i detenuti nel carcere di Uta. La denuncia arriva dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, che sottolinea come, ancora una volta, sia stato superato il limite regolamentare, con un + 12% negli ultimi due mesi.

“La Casa Circondariale di Cagliari-Uta continua a registrare un incremento di ristretti, nonostante le problematiche relative al personale penitenziario, al numero inadeguato di educatori, all’assenza di un coordinatore sanitario stabile e allo scandalo di un Direttore che deve farsi letteralmente in quattro”, afferma la presidente di Sdr, Maria Grazia Caligaris, con riferimento ai dati diffusi dal Ministero della Giustizia relativi alla situazione al 30 settembre. “I numeri – sottolinea – parlano chiaro. Nel carcere ci sono 573 detenuti, di cui 20 donne e 129 stranieri. Un dato che evidenzia criticità in quanto si tratta di persone private della libertà oltre il limite regolamentare. I posti-letto infatti sono 561″.

Ma a preoccupare è il costante incremento di detenuti. Il 30 luglio erano infatti 556 (121 stranieri), il 31 agosto 562 (127 stranieri) in due mesi quindi c’è stato un incremento del 12,1% a cui non è corrisposto un analogo adeguamento del personale penitenziario. L’aspetto più scandaloso di cui il Ministro della Giustizia e il Dipartimento dovrebbero farsi carico con urgenza – afferma ancora Caligaris – è rappresentato però dal carico di lavoro del Direttore Marco Porcu. Il responsabile dell’Istituto con il più alto numero di detenuti deve infatti curare anche la Colonia Penale di Isili (109 detenuti per 130 posti), il carcere di Lanusei (33 detenuti per 33 posti) e garantire efficienza dell’Ufficio contenzioso della Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria. Non si può inoltre ignorare che oltre agli agenti, sempre in affanno, attualmente risultano diminuiti di una unità anche gli educatori”.