“La marcia dello stupido populismo e del nazionalismo deve essere fermata finché siamo ancora in tempo”. Lo ha detto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, parlando a Vienna per il centenario della fondazione della Repubblica dell’Austria.
“Io non insulto nessuno, e neppure gli euroscettici, ho rispetto per loro”, ha aggiunto: “Loro pongono delle domande all’Europa e con loro bisogna dibattere, confrontarsi”. Juncker ha affermato di avere “comprensione” per gli euroscettici: “ci sono molte persone che non sono di principio contro l’Europa, ha spiegato, ma hanno delle legittime domande all’Europa”.
“Chi lavora a Bruxelles come me”, ha continuato ironico, “può dare contributi massicci all’euroscetticismo”. Juncker ha affermato di essere lui stesso euroscettico: se non fosse stato euroscettico, ha rimarcato, sarebbe rimasto a Lussemburgo, e non avrebbe trascorso il suo tempo a Bruxelles.

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