«Prima di adottare procedure straordinarie per il reclutamento del personale, la Regione definisca la situazione degli idonei dei concorsi espletati che attendono da anni di essere assunti. Per l’Amministrazione regionale sembra essere diventata una prassi derogare al dettato costituzionale in base al quale “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”».
È quanto afferma il deputato del Movimento 5 Stelle, Andrea Vallascas, che ha presentato un’interrogazione al Ministro della Pubblica Amministrazione sulle frequenti procedure straordinarie di reclutamento del personale in Regione a fronte del mancato scorrimento delle graduatorie di concorsi già svolti e conclusi.
«Nel nostro ordinamento – spiega Vallascas – l’accesso all’impiego pubblico avviene mediante concorso, così come è sancito dalla Costituzione e ribadito dalla Corte Costituzionale in diverse sentenze. Viceversa, la Regione Sardegna negli anni ha letteralmente derogato alla regola del concorso pubblico avviando una molteplicità di procedure straordinarie: progressioni verticali, stabilizzazioni, passaggio automatico e senza concorso del personale delle società partecipate e assunzione diretta e definitiva dai Csl e dai Cesil».
«Questi procedimenti – prosegue – sono stati portati avanti nonostante si potesse procedere allo scorrimento di graduatorie approvate di concorsi già conclusi. Ci sono giovani laureati e diplomati, amministrativi e tecnici, che hanno superato selezioni in Regione addirittura cinque anni fa, e non sono stati ancora assunti».
«Emblematico – aggiunge – il caso del concorso all’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (Area), che fa parte del sistema unico Regione Sardegna. Le graduatorie sono state approvate cinque anni fa. A distanza di cinque anni, ci sono ancora 19 idonei di concorso che attendono di essere assunti. Nonostante questo, invece di fare scorrere la graduatoria, si avviano procedure straordinarie con centinaia di assunzioni, che assorbono interamente il fondo assunzioni ritardando ulteriormente l’immissione in ruolo di candidati risultati idonei a seguito di regolare concorso pubblico».
«Al Ministro – conclude Vallascas – viene chiesto di intraprendere iniziative perché sia rispetto il dettato costituzionale della regola del concorso e per evitare che attraverso i procedimenti di reclutamento straordinari acceda al pubblico impiego personale privo di requisiti e competenze».