Alla direzione regionale di Forza Italia convocata dal coordinatore Ugo Cappellacci per domani a Oristano non parteciperanno i sei esponenti che hanno chiesto a Silvio Berlusconi una nuova guida del partito in Sardegna. Il deputato Pietro Pittalis, l’eurodeputato Salvatore Cicu e i quattro consiglieri regionali (Alessandra Zedda, Antonello Peru, Stefano Coinu e Marco Tedde) hanno impegni precedenti. Intanto, dalla parte dei sei si schierano anche i vertici cittadini di Fi dei comuni della Provincia di Sassari.
“La testarda e incomprensibile gestione in solitaria del partito da parte del coordinatore regionale – scrivono i coordinamenti territoriali in una nota – continua ad indebolire e a creare un sempre maggior distacco tra chi dovrebbe ricoprire ruoli dirigenziali e gli organismi territoriali”. “Si parla di ‘confronto democratico’ – sottolineano riferendosi al coordinatore – quando in questi ultimi anni non ci sono state occasioni di confronto ma solo iniziative solitarie scientemente costruite per creare un deserto politico intorno a se stessi”.
Ora, concludono, “il partito in Sardegna ha necessità di fare ed intraprendere una vigorosa azione politica che non può, in questo momento, prescindere dalla nomina dei nuovi vertici regionali e dalla costituzione di un Comitato politico regionale che possa portare avanti la linea politica di Forza Italia coordinando le attività promosse a livello regionale con quelle in ambito provinciale e cittadino”.
In serata, il commissario provinciale di Forza Italia a Sassari, Manuel Alivesi, fa sapere che “nell’elenco dei 23 firmatari del documento, uno solo è dirigente di partito. Gli altri sono rispettabili cittadini ma nessuno di loro è dirigente dei coordinamenti cittadini o provinciali”. E, spiega, “non può esistere un documento dei coordinatori per il semplice fatto che saranno eletti nei congressi già programmati dal partito”. Alivesi, quindi, smentisce il valore di un atto che “impegna a titolo personale solo chi lo ha firmato. In questa delicata fase di avvicinamento alle elezioni regionali – sottolinea – occorre evitare uscite scomposte, divisive e strumentali, che danneggiano gravemente il partito, e riportare il dibattito all’interno degli organi previsti dallo statuto di Forza Italia”.