Il piano industriale di Tiscali sarà pronto entro metà novembre. Lo riferiscono i sindacati al termine dell’incontro che si è svolto al Mise tra azienda e rappresentanti dei lavoratori di Cagliari. Al centro il futuro della società e dei suoi circa 650 dipendenti dopo la cessione delle frequenze a Fastweb. Non sarebbero a rischio i posti di lavoro, questo era emerso dai precedenti incontri. Ma i sindacati vogliono vederci chiaro.

“Aspettavamo il piano industriale – spiega Tonino Ortega della Uil – al di là delle prime indiscrezioni delle ultime settimane, per capire ad esempio come saranno utilizzati gli introiti relativi alla cessione. La riunione di oggi, però, è durata circa venti minuti. Giusto il tempo di prendere atto che avremo il documento, importantissimo per il futuro anche dei lavoratori, entro il prossimo 20 novembre. Ieri c’è stato nella sede di Confindustria un ulteriore incontro per definire il dettaglio per 34 dipendenti direttamente interessati dalla cessione del ramo d’azienda. Abbiamo quasi raggiunto un accordo, ma la firma è prevista per il prossimo 30 ottobre”.

Nove lavoratori sono di Cagliari, sei di Milano e il resto di Perugia. “Il percorso relativo alla cessione di ramo d’azienda – dice Roberto Camarra, Cgil – comprendente le frequenze, è in fase di definizione ma sembra avviato ad un accordo abbastanza di garanzia per i lavoratori”. Ancora punti interrogativi invece dall’incontro di oggi. “Si attendevano risposte rispetto al rilancio di Tiscali – continua Camarra – ma l’azienda si è presentata ancora priva di un piano industriale e pertanto l’incontro è stato aggiornato al 20 novembre. In questo senso permangono i dubbi e le perplessità già espressi sulle garanzie occupazionali per i 650 dipendenti Tiscali e i 150 dipendenti in affitto ad Engineering. Per tale motivo abbiamo in programma un incontro in Regione affinché anche la politica sarda si occupi ed intervenga per evitare che un patrimonio di risorse e competenze presenti in Tiscali vada disperso”.