Era il custode di armi, esplosivi, munizioni e droga per conto della banda che aveva nel mirino un sequestro di persona-lampo a scopo di rapina. Ne è convinta la Polizia di Cagliari che ieri sera ha arrestato Davide Sau, 33 anni, di Sorgono, fratello dell’attaccante del Cagliari Marco Sau.

L’uomo, che già si trovava ai domiciliari, è ora rinchiuso nel carcere di Uta per detenzione illegale di materiale esplosivo, armi e munizioni, detenzione e spaccio di droga. Gli agenti erano alla ricerca del covo dei tre banditi arrestati sabato scorso in un blitz che ha mandato all’aria i loro piani: avrebbero voluto sequestrare in casa il titolare di due noti ristoranti di Cagliari, Alberto Melis, per costringerlo ad aprire la cassaforte e consegnare denaro e preziosi tenuti sotto chiave. Le indagini hanno così portato al quarto uomo, Davide Sau. La sua abitazione è stata perquisita: nell’appartamento non è stato trovato nulla ma nel garage la Polizia ha recuperato un piccolo arsenale.

Si tratta di una pistola Beretta con 8 proiettili; una pistola Bruni con la canna modificata e un caricatore con 4 proiettili; 37 cartucce calibro 7,65, 52 calibro 9×21 e 8 calibro 380. Non solo. Sono stati anche scoperti e sequestrati tre chili di marijuana, oltre un chilo e mezzo di esplosivo, usato per lavori di sbancamento nelle cave, vari caschi da motociclista, indumenti per il travisamento, guanti, fascette da elettricista, diverse targhe di veicoli e anche di moto della Polizia municipale, tutte rubate. E’ stata poi trovata una statuetta in pietra della Dea madre, verosimilmente riconducibile all’era neolitica.

Sventato sequestro: covo a casa Sau usato da più bande