Michele Carrus verso la riconferma alla guida della Cgil sarda. Domani, nella seconda giornata di lavori del congresso regionale aperto all’aeroporto di Elmas, la scelta dovrebbe essere ufficializzata. Ed è nel segno della continuità. Nella sua relazione di fine mandato Carrus ha ribadito la centralità del tema lavoro. Sottolineando l’impegno della Cgil sarda in questi anni. “Abbiamo assunto un’iniziativa nostra – ha ricordato – che ci ha impegnati in un confronto a tutto campo con la Giunta e con i gruppi consiliari, fino ad ottenere nella Finanziaria del 2017, definita per questo, con orgoglio, una legge di sinistra, il piano Lavoras, le risorse aggiuntive per il diritto allo studio e per l’inclusione sociale”.
Soddisfazione anche per l’aumento dei fondi per il Reis: saranno circa ventimila le famiglie beneficiarie quest’anno. “Ma, soprattutto – ha sottolineato Carrus – si è costruito quell’intervento pluriennale che all’interno di un programma e di una regia unitari si articola nelle tre linee dei cantieri per opere e servizi d’interesse pubblico, con l’impegno diretto degli enti locali, degli incentivi per l’occupazione e la stabilizzazione dei precari, delle misure per situazioni particolari. L’ultimo monitoraggio ci racconta l’efficacia della misura sulla quale noi avevamo puntato di più, che ora è corroborata da un parere della Corte dei Conti che certifica la possibilità di utilizzo di quei fondi in aggiunta ai limiti di spesa degli enti locali: 560 progetti in 371 Comuni per circa 2.820 posti di lavoro nei cantieri che in questi giorni si stanno aprendo, a fronte di un obiettivo di 3 mila”. Carrus ha passato ai raggi X il lavoro della Giunta regionale: il presidente Francesco Pigliaru era in sala.
“Siamo ormai alla fine della legislatura e in questa fase terminale – è stato il monito del numero uno della Cgil – c’è il rischio di una rincorsa al varo di provvedimenti poco meditati in Consiglio regionale, che a nostro avviso dovrebbe invece dedicare tutto il proprio impegno a porre a disposizione dei sardi le risorse da amministrare approvando in tempo un buon bilancio e, poi, a migliorare alcuni atti incompiuti o sbagliati”. Tra le incompiute Carrus ne ha citata una in particolare: “la spinta riformatrice rimasta intrappolata nelle morse di quell’instabilità politica che ne ha frenato il cammino attuativo, consegnandoci anche riforme incomplete o tardive o sbagliate”. Una su tutte, per il segretario, la continuità territoriale aerea. Carrus ha infine rimarcato il peso dei sindacati e delle lotte dei disoccupati sul Piano Sulcs. “È grazie alla loro e alla nostra cocciutaggine se oggi si aprono spiragli nuovi per Alcoa e Eurallumina”, ha chiarito.







