“La sentenza della Corte d’Appello relativa a crediti (che peraltro precedentemente il Tribunale ha dichiarato non provati, entrando nel merito del giudizio) relativi a prestazioni rese all’ex Usl di Alghero per gli anni 1987-1995, non ha nulla a che vedere con il contratto siglato con l’Ats per l’anno 2018: non è corretto perciò affermare che tale sentenza si occupa del contratto attuale. Sulla sentenza di Corte d’Appello gli enti decideranno riguardo alla proposizione di ricorso alla Cassazione”. E’ la replica dell’Ats alla presa di posizione dell’Aias in seguito alla sentenza emessa ieri dal tribunale di Sassari.

“L’ordinanza del giudice del Tribunale di Sassari del 15 novembre relativa alla risoluzione dell’attuale contratto – precisa in una nota l’Ats – fa riferimento sia a un aspetto formale, il difetto di giurisdizione, sia a un aspetto sostanziale. Sul punto il giudice ha evidenziato “che l’inadempimento di Aias si sostanzia nel mancato pagamento delle retribuzioni dei propri dipendenti, e ciò comporta la risoluzione del contratto, ma determina altresì la stessa sorte della concessione. La contestazione mossa ad Aias concreta una violazione di un dovere fondamentale del soggetto accreditato, avulso dai profili strettamente contrattuali, e riconducibile allo stesso permanere della fiducia nei confronti del soggetto accreditato”.

“I presunti crediti, ancora oggetto di verifica da parte delle diverse autorità giudiziarie competenti, reclamati da Aias nei confronti della Pubblica Amministrazione sono notevolmente inferiori rispetto al monte crediti che sia i dipendenti sia i sindacati continuano a reclamare. Spiace constatare – conclude l’Ats – come l’Aias da un lato fornisca delle informazioni non corrette e dall’altro non definisca i dovuti pagamenti ai propri lavoratori, distogliendo l’attenzione dal punto focale”.