Pronti a fare impresa, attirati dalle startup quasi quanto dalle multinazionali e pronti a rinunciare anche a 3 mila euro all’anno in cambio di smart working e “nomadismo digitale”. E’ l’identikit dei Millennial italiani nel loro rapporto con il lavoro, che emerge dall’indagine di ForceManager, azienda spagnola attiva nel settore del Crm mobile, presente da qualche mese in Italia, attraverso l’acquisizione della startup Sellf, nata all’interno del campus di H-Farm. Secondo l’indagine, condotta su giovani tra 22 e 37 anni, il 35% guarda all’Intelligenza artificiale con ottimismo perché semplificherà il lavoro, specie lontano dall’ufficio. Per il 52%, benefit e lavoro agile contano di più della cifra indicata nell’ultima riga della busta paga perché desiderano gestire autonomamente i tempi del lavoro e della vita privata. Il desiderio è anche quello di poter lavorare viaggiando, spostandosi da una città all’altra, sfruttando le potenzialità del digitale. Nel paese del ‘posto fisso’ emerge inoltre una nuova tendenza: il 42% dei Millennial italiani rinuncerebbe a un normale stipendio “competitivo” se venisse offerto loro un pacchetto retributivo variabile dove, accanto a una parte fissa, ci fossero bonus e stock option, collegati direttamente al rendimento dell’azienda. I giovani (53%) prediligono orari di lavoro tarati sui ritmi nord-europei, con ingresso in ufficio presto e pausa pranzo ridotta allo stretto necessario, per tornare a casa non più tardi delle 17.30. Per il 75% è poi fondamentale sentirsi coinvolti nel progetto aziendale per il quale lavorano e, allo stesso tempo, sono importanti programmi di wellness o iniziative attive di beneficenza, ma ad oggi non più del 18% vive quotidianamente questa realtà.
Millennial attratti da startup e digital
