“Chiudere gli stadi e vietare le trasferte condanna i tifosi veri, che vanno distinti dai delinquenti, ed è la risposta sbagliata”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini parlando della decisione del giudice sportivo di far giocare le prossime due partite dei nerazzurri a porte chiuse dopo gli scontri e le violenze del pre-partita di Inter-Napoli nei quali ha perso la vita un ultrà.

“Certe partite di calcio – ha fatto sapere il ministro dell’Interno – non si giocheranno più in notturna, quelle più a rischio si devono giocare alla luce del sole e con elicotteri che possano controllare i delinquenti”. Salvini ha sottolineato che al tavolo sull’argomento, in programma ad inizio anno, “proporrò che certe partite non si giochino più in notturna”.

Intanto saranno interrogati domani i tre tifosi interisti, tutti sotto i trent’anni, arrestati in relazione agli scontri pre-partita Inter-Napoli, in cui è morto travolto da un suv Daniele Belardinelli.

E sul fatto che il campionato comunque non avrà una pausa è intervenuto anche il premier Conte interpellato durante la conferenza stampa di fine anno. “Darei un segnale – ha detto – di cesura forte anche ricorrendo a una pausa nelle manifestazioni sportive, per una proficua riflessione di chi vi prende parte, ma lascio alle autorità competenti la valutazione”. “Sono molto costernato – ha aggiunto -, scoprire e non è la prima volta che una manifestazione sportiva é occasione di scontri violenti, aggressioni civili e ci è scappato anche il morto”.

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