Si terrà il prossimo 9 gennaio la prima udienza davanti al Tribunale Superiore delle Acque pubbliche sul ricorso presentato da Enel che chiede la sospensione dell’efficacia dei provvedimenti della Regione sul trasferimento delle delle dighe Coghinas, Taloro e Flumendosa dall’azienda elettrica nazionale, che ritiene di poter restare titolare degli impianti idroelettrici fino al 2029, all’amministrazione sarda.
Il primo round legale era fissato per dicembre ma è slittato a mercoledì prossimo: trattandosi di una prima udienza il tribunale potrebbe anche non esprimersi immediatamente rinviandola decisione che potrebbe arrivare anche dopo le elezioni regionali di febbraio. Nel frattempo FederEnergia Cisal chiede”la salvaguardia del contratto elettrico e potenziamento degli organici.
“Chiunque sia il gestore delle dighe dovrà assumere personale, poiché quello attualmente in forza risulta essere sotto la soglia per la gestione ordinaria delle stesse – spiega la Cisal – Non solo, ci chiediamo: quale sarà la ricaduta sul personale attualmente in forza presso gli impianti soggetti a tali delibere e decreti attuativi? Quale sarà il contratto applicato al personale eventualmente che transiterebbe in Enas?” Per FederEnergia Cisal, permangono una serie di perplessità e di incognite, ma il sindacato non crede che l’Enel “possa continuare comunque ad esercire le dighe sino al 2029 sotto organico o architettando razionalizzazioni e terziarizzazioni sottotraccia: per questo abbiamo chiesto un incontro urgente con l’attuale concessionario”.







