E’ alla ricerca della verità Roberta Mamusa, la donna che il 17 aprile del 2011 ha perso il figlio Manuel Piredda nell’incendio scoppiato nella sua casa a Bacu Abis nel comune di Carbonia. Nel rogo divampato nell’abitazione rimase ferita anche la moglie Valentina Pitzalis.
Un episodio drammatico che scosse l’intera comunità del Sulcis Iglesiente, ma che alla famiglia lasciò fin da subito l’amaro in bocca, non solo per aver perso in modo così atroce un figlio, ma perché le circostanze della morte hanno sempre lasciato in loro dubbi e perplessità.
Un madre distrutta dal dolore per la perdita di un figlio, del quale ha visto rimbalzare il volto in tutte le tv locali e nazionali, additandolo come assassino. E così Roberta Mamusa, assieme a suo marito, ha sempre gridato alla Magistratura la sua voglia di fare chiarezza.
Questo il suo ultimo appello nella pagina Facebook dedicata alla memoria del figlio:
“I periti del giudice quindi gli unici che sono al di sopra delle parti hanno dichiarato che Manuel era già morto quando è stato cosparso di benzina e poi bruciato. Il corpo era lì dove è stato ritrovato dai carabinieri e la benzina e le fiamme hanno colpito solo la parte anteriore mentre la schiena la nuca e la parte posteriore della testa non sono stati bagnati dalla benzina e non hanno preso fuoco. Infatti i Periti hanno prelevato i capelli e li hanno esaminati e Manuel non era sotto effetto di droghe o alcool o psicofarmaci. Aveva una piccolissima quantità residua di xanax. Non si è suicidato. Non è morto per incidente mentre tentava di scappare. Non ha usato benzina e dato al fuoco l’indagata. Non aveva guanti. È morto per asfissia meccanica fatta da un’altra o più persone. Le ustioni di Pitzalis non sono compatibili con la dinamica raccontata ai carabinieri nel 2011. Lei non poteva vedere perché aveva le palpebre carbonizzate era in un’altra stanza e c’era fumo. L’incendio si è sviluppato solo nell’andito perché l’unico punto di incendio era il cadavere e lei si è bruciata per errore in seguito a un ritorno di fiamma. Non aveva calcolato che l’andito era saturo di vapori della benzina e quando ha acceso il fuoco ha preso fuoco anche lei. Stanno cercando di allungare la brodaglia. Il 18 marzo verranno sentiti i Periti del Giudice che hanno fatto gli esami di laboratorio cioè la professoressa Margherita Neri di Ferrara e la professoressa Bertol. Lasciamoli fare. Tanto il rinvio a giudizio con quello che hanno testimoniato oggi i Periti”.
Sfigurata dal marito: perizia non scioglie dubbi su morte ex







