“Aprire una vertenza con lo Stato per garantire il totale rispetto dei diritti dei cittadini privati della libertà e di quanti lavorano all’interno del sistema penitenziario isolano, a partire dai direttori”. E’ scritto in una lettera aperta della presidente di “Socialismo, diritti e riforme”, Maria Grazia Caligaris, e indirizzata ai candidati governatori alle elezioni del 24 febbraio. “Si tratta di un argomento di notevole peso nella vita di migliaia di cittadini, e scarsamente tenuto in considerazione nel dibattito politico-elettorale”, rileva Caligaris.

Che, a chi diventerà presidente, sollecita di “assumere l’impegno concreto di chiedere con forza al ministro della Giustizia e al premier Giuseppe Conte che ciascun istituto penitenziario sardo possa disporre di un direttore in pianta stabile e di un vice direttore”. Attualmente, ricorda, “ci sono tre direttori con doppi e tripli incarichi”. In numero “gravemente” insufficiente, denuncia la responsabile dell’associazione, anche gli agenti di polizia penitenziaria, tanto che “negli ultimi mesi quotidianamente le diverse sigle sindacali hanno segnalato continue tensioni all’interno degli istituti con atti lesivi verso gli agenti in servizio e di autolesionismo da parte dei detenuti”.

In generale, conclude Calirgaris, “un sistema penitenziario efficiente e rispettoso della Costituzione, delle leggi e delle circolari può offrire a tanti giovani laureati sardi occasioni di lavoro e a chi ha sbagliato e alla sua famiglia speranze di riscatto”.