“Noi non siamo il centrosinistra, ci opporremo a qualsiasi politica che tenti di copiare il liberismo europeo. Ho paragonato spesso il professor Francesco Pigliaru a un Monti al ‘pane carasau’ (pane tipico della Sardegna, ndr): i cinque anni di questa giunta sono stati negativi non solo per le scelte fatte, ma anche per il metodo di governo utilizzato. La stessa Cgil ha posto piu’ volte il problema urgente della mancanza totale di concertazione: non hanno discusso su nulla, a parte sul piano LavoRas, comunque insufficiente”. Cosi’ Vindice Lecis, candidato governatore di Sinistra sarda alle elezioni del 24 febbraio, oggi durante un incontro con i giornalisti, al quale ha partecipato anche il vicepresidente di Sinistra europea, Paolo Ferrero.

“Sinistra sarda non e’ una semplice aggregazione di sigle, ma e’ il seme per un progetto futuro- spiega Lecis-. Penso che le elezioni, per cio’ che ci riguarda, andranno bene e comunque non sara’ solo testimonianza, perche’ ci stiamo concentrando su temi che nessun altro pone”. Lecis non ha risparmiato critiche all’attuale giunta regionale, e ha attaccato anche il candidato governatore del centrosinistra, Massimo Zedda: “Noi sappiamo benissimo che i governi amici non esistono e la giunta Pigliaru, ad esempio sugli accantonamenti, e’ stata succube di Renzi. Si sono svegliati ora. Ricordo poi che Zedda non si e’ schierato a difesa della Costituzione nel 2016 e non ha detto una parola sul job act. È in continuita’ con la giunta Pigliaru, noi siamo un’alternativa vera”.

Tra i temi affrontati da Lecis in un breve “riassunto” del programma, quello energetico: “Non abbiamo pregiudiziali ideologiche sul metano, ma non siamo d’accordo con la dorsale che distruggerebbe tutta la Sardegna, da nord a sud. Progetto tra l’altro che sara’ terminato quando gia’ il metano non sara’ piu’ utilizzabile”. Un passaggio anche sulla sanita’: “Siamo per una sanita’ pubblica di qualita’, la riforma della giunta, votata da tutti i partiti, si traduce in una desertificazione delle aree interne e in una concezione regionalistica che noi non accettiamo”. Altre critiche all’esecutivo guidato da Pigliaru, anche sulla proposta di legge urbanistica, naufragata dopo mesi di feroci scontri, anche all’interno della maggioranza: “Il progetto di Pigliaru e dell’assessore Cristiano Erriu era un vero e proprio attacco di cemento alle coste sarde, noi ci siamo opposti da subito”. Infine sulle basi militari: “La Sardegna deve essere un’isola di pace nel Mediterraneo, dobbiamo ridurre le servitu’ militari, un problema serio. C’e’ stato un piccolo miglioramento dopo gli accordi tra Stato e Regione, ma non basta”.