“Sono 5 i candidati all’assemblea regionale in Sardegna la cui candidatura non risulta conforme alla disciplina del Codice di autoregolamentazione dell’antimafia perchè rinviati a giudizio e con fase dibattimentale in corso. Mentre sono 3 i nominativi di candidati che, avendo sentenza di condanna in primo grado, vedrebbero, qualora eletti, sottoposta a sospensione di diritto la loro carica”.
Lo ha detto il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra al termine dell’esame delle liste in vista delle Regionali in Sardegna.
L’attività di controllo delle liste, ha spiegato Morra, si ripartisce in tre fasi: prima si ottengono le liste elettorali che sono arrivate dalla Corte d’Appello di Cagliari, a cui Morra ha fatto i complimenti per la celerità e la precisione del lavoro svolto; poi si trasmettono alla procura nazionale antimafia per averne un primo controllo, infine c’è la trasmissione dei dati da parte della Procura nazionale: a quel punto la Commissione antimafia deve compiere una attenta ricerca e acquisire carichi pendenti e sentenze passate in giudicato. “Gli uffici hanno lavorato a lungo e fino a poche ore fa”, ha concluso Morra.
Cinque impresentabili del centrodestra, due del Pd e uno di una lista autonomista: sono questi gli otto candidati risultati non conformi al Codice di Autoregolamentazione della Commissione antimafia o condannati per la legge Severino. I nomi li ha comunicati lo stesso presidente dell’Antimafia Nicola Morra.
Regionali: la scure dell’Antimafia “cinque rinviati a giudizio e tre condannati in primo grado”