Il daspo nei confronti dei tifosi violenti, che si riferisce a tutte le manifestazioni sportive calcistiche “anche amichevoli, relative ai campionati nazionali, professionistici, semiprofessionistici, dilettantistici e amatoriali” vieta pure di andare allo stadio per gli incontri delle squadre ‘Primavera’.
Lo precisa la Cassazione, nel confermare la proroga del Daspo a un tifoso dell’Atalanta, già punito con l’esclusione delle partite per 5 anni, che nonostante il divieto era stato trovato fuori dalla stadio in occasione di una partita di Timp Cup, la vecchia Coppa Italia, tra le formazioni primavera di Atalanta e Milan.
Il difensore del tifoso ha contestato il nuovo provvedimento, sostenendo che il daspo già emesso non contemplasse alcun divieto di partecipare alle partite delle squadre giovanili o a quelle a quelle di Coppa. Secondo la terza sezione penale della Cassazione (sentenza n. 10795), invece, “in una dizione così ampia”, sono compresi “anche gli incontri delle squadre giovanili, che pur essendo distinte dalla prima squadra, fanno comunque parte delle medesime società sportive”.
Con un principio di diritto, la Corte sottolinea che “in assenza di espresse limitazioni di segno contrario, il divieto imposto dal Questore di partecipare alle manifestazioni sportive deve ritenersi esteso anche alle partite disputate dalle formazioni giovanili, assumendo rilievo non l’anagrafe dei giocatori, ma l’idoneità dell’incontro agonistico a richiamare l’attenzione della collettività, a prescindere dalla natura amichevole o ufficiale della gara” e il divieto vale anche “per le gare eventualmente disputate ‘a porte chiuse'”.