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Tanti i sindaci presenti alla manifestazione di Macomer contro le aggressioni e gli assalti alle autocisterne del latte, tutti con la fascia tricolore. “Il nostro paese è stato al centro di questa vertenza – spiega il primo cittadino di Thiesi, comune dove ha sede il caseificio Pinna, uno dei più grandi della Sardegna – Gli episodi di violenza ci hanno destabilizzato, abbiamo avuto paura. Oggi siamo qui a ribadire che c’è bisogno di legalità e di continuare a trattare per raggiungere dei compromessi che facciano andare avanti i lavoratori di tutta la filiera”.

“Il mio è il paese dove lavora Franco Manca, uno dei primi autotrasportatori a subire agguati – racconta il sindaco di Borutta – un’aggressione che avrebbe potuto costare la vita a Franco. Lui intanto ha perso la serenità e la salute proprio quando si sta avvicinando la pensione. Per questo siamo qui a dire basta alla violenza”.

“Siamo la provincia col territorio agricolo più vasto della Sardegna, non potevo non essere qui – dice il sindaco di Sassari Nicola Sanna – Andiamo avanti con maturità per portare a casa per tutta la filiera e per tutti i lavoratori il giusto prezzo dei prodotti e del lavoro”. Quando ormai la manifestazione stava per concludersi, sono arrivati i saluti del leader del Movimento pastori sardi, Felice Floris, e le scuse per non essere stato presenta a causa di impegni improrogabili.

Latte: caseifici in marcia per legalità ma senza i pastori