Le procure di Oristano e dei Minori di Cagliari hanno depositato nelle cancellerie dei rispettivi uffici dei Giudici delle udienze preliminari la richiesta di giudizio immediato per l’omicidio di Manuel Careddu, 18enne di Macomer (Nu) ucciso nel mese di settembre del 2018, e relativamente al quale 6 persone, tra minori e maggiorenni, si trovano in stato di custodia cautelare in carcere, con gravi indizi di colpevolezza.
In particolare la Procura di Oristano e quella dei Minori di Cagliari contestono a Michele Christian Fodde, Matto Satta, a Riccardo Carta, tutti di Ghilarza (Or) e a due minori (uno di Ghilarza e uno di Abbasanta), il reato di omicidio volontario premeditato pluriaggravato in concorso, e sempre in concorso, l’occultamento del cadavere aggravato. Fodde e Carta ed i due minori devono rispondere anche, in concorso tra loro, e con Luca Cadoni, (per il quale la Procura procede separatamente in seguito all’istanza di applicazione della pena attualmente al vaglio del Gip), della soppressione di cadavere aggravato. Un episodio, questo, che segnò gravemente gli stessi inquirenti per la crudeltà dei fatti e per la gravità riscontrata nelle comunicazioni intercettate tra gli indagati.
Le accuse sono relative ai fatti dell’omicidio di Manuel Careddu, piccolo spacciatore, ucciso per questioni di debiti e crediti relativi allo spaccio probabilmente l’11 di settembre dell’anno scorso a Ghilarza (Or). Un omicidio efferato per il quale gli stessi inquirenti innalzarono una cortina di silenzio proprio per la violenza dei fatti (ed anche l’inconsapevolezza della gravità), per il quale furono subito imputati anche a due minori che secondo l’accusa premeditarono il fatto.
Il 18enne, secondo la ricostruzione dei Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale di Oristano, fu infatti ucciso a badilate probabilmente la sera stessa della sua scomparsa, l’11 settembre scorso dopo essere sceso dal pullman alla stazione di Abbasanta (Or), proveniente da Cagliari, dove probabilmente si era recato per acquistare piccole quantità di hashish, da rivendere tra Abbasanta, Ghilarza e Macomer.
Lì aveva un appuntamento con un gruppo di ragazzi con cui doveva sistemare un credito per una piccolissima partita di droga non pagata, meno di 500 euro. Attratto in trappola è stato invitato a salire su un’auto verso il lago Omodeo, e lì con cinica furia omicida, è stato massacrato vicino al lago. Il cadavere fu poi occultato e successivamente, secondo l’accusa, trasportato (e probabilmente mutilato, secondo l’accusa di soppressione di cadavere) vicino a Ghilarza, dove fu ritrovato in seguito alla confessione di uno degli indagati.







