Sindacati critici dopo la decisione del neo presidente della Regione, Christian Solinas, di bloccare le procedure amministrative per le selezioni di Sas Domos.

“Una decisione inaccettabile, che cancella l’unica prospettiva positiva per il futuro dei lavoratori dell’Aias e per la stessa qualità dei servizi”, attaccano le segretarie regionali Fp Cgil e Fp Uil Roberta Gessa e Fulvia Murru. “L’atto del presidente in assenza di nuove prospettive per i lavoratori ed il servizio apre chiaramente a nuovi scenari confusi e negativi”, è il commento del segretario generale regionale e del segretario regionale della Cisl Fp, Davide Paderi e Massimo Cinus. Secondo Fp Cgil e Fp Uil, “i lavoratori stanno ancora aspettando il pagamento di dieci stipendi. Proprio quando si iniziava a intravvedere una via d’uscita per superare un monopolio ventennale e riportare il servizio pubblico dentro il quadro di regole certe e rispetto delle leggi e dei contratti, il nuovo presidente della Regione decide di spazzare via questa prospettiva e rigettare nell’incertezza totale i lavoratori e le loro famiglie”. Sindacati e lavoratori, fortemente preoccupati per gli sviluppi della vertenza e della stessa società Sas Domos, chiedono intanto al presidente Solinas di farsi garante del rispetto dei pagamenti di tutti gli arretrati e degli stipendi.

“Ribadiamo con forza – concludono Gessa e Murru – che i soggetti privati che lavorano con soldi pubblici devono rispettare leggi e contratti e che la Regione deve garantire il rispetto delle regole e escludere dalle convenzioni le imprese che non le rispettano”. “La vertenza Aias è tuttora irrisolta – sostengono Paderi e Cinus della Cisl Fp – ed i lavoratori hanno troppe mensilità arretrate, che determinano un record negativo e assurdo in Sardegna nelle crisi aziendali. Chiediamo al Prefetto di convocare il tavolo, anche alla luce dei fatti nuovi, per conoscere con urgenza quali siano le novità per la garanzia di tenuta del servizio e per i lavoratori; la situazione drammatica della vertenza è peggiorata nel tempo e non si sono rispettati neppure gli affidamenti tra le parti nei vertici in Prefettura”.