Nel giorno dell’insediamento del nuovo Consiglio regionale, Ivo Melis, sindaco di Masainas, un paese di 1300 abitanti nel Sulcis, ha scritto ai consiglieri “di porre come punto all’ordine del giorno nei lavori d’Aula la modifica della legge elettorale e di arrivare alla giusta sintesi che riporti finalmente una rappresentatività più equa del popolo sardo”. Ricordando che il suo territorio “da anni attraversa rilevanti difficoltà economiche e sociali”, Melis trova “particolarmente iniquo e sfavorevole che il quadro degli eletti veda un numero eccessivamente esiguo di rappresentanti del nostro e degli altri collegi elettorali minori.

Infatti, a fronte dei quattro consiglieri regionali che teoricamente sarebbero dovuti essere eletti, dopo l’applicazione dei meccanismi previsti dalla legge regionale statutaria n.1 del 2013, sono stati legittimamente proclamati solo due consiglieri. Stesso destino per i collegi dell’Ogliastra, del Medio Campidano e di Nuoro, che a dire il vero, già nella scorsa legislatura erano sottorappresentati”.

Secondo il primo cittadino di Masainas, “il risultato pratico è evidentemente quello di danneggiare proprio i territori più spopolati, marginali e in situazione di difficoltà, quei territori che proprio più di altri avrebbero bisogno di far sentire la loro voce. Questa legge elettorale se per un verso ha il vantaggio di fornire adeguata sicurezza in tema di stabilità di governo, per contro presenta meccanismi che non premiano né i candidati più votati e né, appunto, la rappresentatività dei territori”.