“Essendo il secondo esponente del Psd’Az a diventare presidente della Regione, ho ritenuto di dover riprendere il filo di orbace che lega la politica sardista alla figura, all’immagine, all’esperienza indimenticabile di Mario Melis”. Sono state queste le parole del presidente della Regione sarda Christian Solinas, recatosi il 2 novembre al cimitero di Nuoro per ricordare Mario Melis, storico militante del Partito Sardo d’Azione, e per porgere un fiore sulla sua tomba.
Un incontro “lampo” di Solinas e non coordinato con il partito, che ha suscitato qualche malumore sui social tra gli stessi militanti sardisti. A evidenziarlo è un post su Facebook di Salvatore Ruggiu, segretario particolare dell’Assessore regionale Gianni Chessa, che scrive come l’incontro sia stata la dimostrazione di quanto la Regione sia vicina al territorio. “Invece di fare passerelle politiche in cerimonie, dove tra l’altro non è stato nemmeno invitato, Solinas ha deciso di stare tra la gente nuorese per rendere omaggio a una città abbandonata dai suoi amministratori locali”.
Di contro, sullo stesso post di Ruggiu, ha risposto per le rime Francesco Piras, segretario della sezione 28 Aprile del Psd’Az di Nuoro. “Se chi di dovere e competenza avesse avvisato la segreteria cittadina e i segretari delle rispettive sezioni ad oggi ufficialmente esistenti, magari gli ‘accoliti’ nuoresi e i ‘ragazzi nuoresi’ sarebbero stati sicuramente più numerosi”
Piras ha poi concluso: “Con l’esclusività e la segretezza di pulcinella non si va proprio da nessuna parte”.







