I Consiglieri regionali Eugenio Lai e Daniele Cocco e il segretario regionale di Articolo 1 Luca Pizzuto non le mandano a dire alla Giunta regionale. Tramite comunicato stampa, infatti, descrivono come la maggioranza porti “un dono a pochi a discapito di tanti”.
“Nomine dirigenziali. La legge del più forte non è legge. La maggioranza regionale della Sardegna sta ben pensando di dedicare il suo tempo prefestivo per fare un bel regalo a tutti i cittadini: non dedicarsi a loro ma a interessi che riguardano pochi e che potrebbero creare a danni a molti”.
“Partiamo dal principio – scrivono Lai, Cocco e Pizzuto – Sin dal suo insediamento la maggioranza ha ben pensato di conferire incarichi dirigenziali carenti dei requisiti previsti dalla legge. Questo gli è stato fatto notare in più di un’occasione. Avevano tutto il potere di rimandare le proteste al mittente dicendo che le nomine erano corrette. Invece, udite udite, cosa hanno pensato? Di portare in aula una interpretazione autentica che regola le caratteristiche che devono avere i direttori generali per essere nominati tali. Ora è chiaro a tutti che se loro avessero agito correttamente non ci sarebbe stato bisogno di alcun provvedimento di tal misura. Così facendo invece vogliono provare a sanare palesi illegittimità. C’è un fatto da non sottovalutare però; se anche il provvedimento di interpretazione autentica venisse votato ma poi dichiarato illegittimo anch’esso si inficerebbe il valore di molti atti approvati dai dirigenti mettendo in ginocchio la vita amministrativa regionale e quindi quella di tutti i sardi. Tra l’altro da non trascurare che il Consiglio è stato convocato di sabato con maggiori costi per i sardi, non per politiche che interessano lavoro o cose strutturali per la Sardegna ma per tentare di sanare storture relative a posti di potere”.
“Riteniamo questo provvedimento di una gravità inaudita – lamentano Cocco, Lai e Pizzuto. “Ci piacerebbe che l’impegno della maggioranza si concentrasse per risolvere i problemi di tutta la popolazione e non invece su provvedimenti che riguardano gli interessi di pochi scaricando le conseguenze su tutti”.







