“Quali sono i migliori film del decennio? Diversi critici cinematografici in tutto il mondo hanno dato vita a diverse classifiche nelle ultime settimane di dicembre 2019. Ne abbiamo esaminato alcune tra le più autorevoli, scegliendo – spiega la redazione di Roba Da Donne – all’interno di esse le pellicole che, dal nostro punto di vista, forniscono, oltre a una meraviglia estetica e tecnica della settima arte, anche un punto di vista d’avanguardia, innovativo o semplicemente interessante sulla figura femminile oppure su minoranze come afroamericani e mondo Lgbtqai”.
Il Film Il Rosa Nudo (girato tra Quartu Sant’Elena e Siliqua) si ispira alla vicenda di Pierre Seel, parlando in prima persona degli orrori e delle torture subite da Seel nei campi di concentramento dove venne internato in quanto omosessuale e lì testimone di ferocia inaudita e della morte del proprio compagno. Merito di Giòvanni Coda anche aver tradotto per immagini e per un vasto pubblico le memorie dello stesso Seel, mai tradotte in italiano, scritte in collaborazione con Jean Le Bitoux, che a sua volta è stato uno dei più importanti attivisti per i diritti GLBT in Francia e in Europa.
Raccontare l’universo Lgbt significa lottare per i suoi diritti, in un mondo a cui piace ancora, troppo, suddividerci in ghetti e classificare la forme di libertà, secondo quote di mercato, per lo
più. La mission, l’arte e l’etica del regista Giovanni Coda si fonda e si evolve proprio in questa lotta, quotidiana e ormai indefessa da trent’anni. Impegnato al momento con la lavorazione di due
diversi film legati alla vita, alla morte e al diritto di scelta, nella dimensione umana tout court e in quella femminile nello specifico, rispettivamente Histoire D’un Larme e La Sposa Nel Vento,
Giovanni Coda è appena stato inserito nella classifica dei migliori film del decennio a tematica femminile e lgbt stilata dall’innovativo magazine Roba Da Donne, con il suo Il Rosa Nudo.