Sarà il palco del Fabrik di Cagliari domani (sabato 11 gennaio – ore 22) a ospitare la presentazione del disco “A-Pathos”, il primo lavoro della formazione sarda Malignis Cauponibus, progetto figlio dell’estro creativo e della penna del poliedrico artista e compositore Luca Marcia. Il concerto (con ingresso a 5 euro) è patrocinato dalla Regione Autonoma della Sardegna e vedrà l’artista di San Sperate affiancato, per l’occasione, dai musicisti Massimo Loriga, Marco Caredda e un cast di artisti a sorpresa svelati nel corso della serata. Per le modalita’ di adesione visitare la apposita pagina web (evento Facebook).
IL PROGETTO – Il progetto di Marcia, da anni impegnato in un percorso di ricerca musicale che coniuga caratteri e stilemi della musica afroamericana, con tipici elementi della cultura musicale isolana, è un concept album (autoprodotto nell’autunno del 2019), che si snoda in nove composizioni che intrecciano musica e recitazione, in una costante tensione narrativa tra lingua sarda, inglese e italiana, alla continua ricerca delle giuste parole da intessere accuratamente alla ruvida, abrasiva e tagliente musica, appositamente cucita per raccontare e denunciare i problemi che affliggono la Sardegna.
“Utilizzo e ricerco volutamente suoni taglienti e abrasivi, elementi peculiari del mio lavoro – racconta Luca Marcia, parlando del progetto Malignis Cauponibus -,  ricercando nei meandri della lingua sarda, italiana e inglese ogni vocabolo che soddisfi maggiormente il senso dei testi che scrivo, per costruire il miglior quadro possibile associandovi la mia musica. Per questo motivo seleziono diversi termini o parole in sardo tra logudorese e campidanese, in un gioco di parole, di morbidezza e ruvidità che solo la lingua sarda riesce a donare. La mia idea è quella di proseguire con la scrittura di un altro concept album finalizzato alla crescita ed espansione del progetto anche fuori dall’isola. Dal blues tendo a muovermi su altri fronti, rumorismo, impro radicale, jazz, folk e world music.”
IL DISCO – A-Pathos è il primo disco dell’artista Luca Marcia, partorito dopo anni di profondo studio e ricerca. L’album si apre con l’infuocata Intro (Tasinantau), che apre le danze e infiamma l’ascoltatore trascinandolo nel polveroso e abrasivo mondo di Malignis Cauponibus. Segue Sicore, un blues rivisitato in perfetto stile Howlin’ Wolf: un incendio estivo che marcia bruciando la terra nell’indifferenza generale di un popolo che osserva impotente il disfacimento della sua terra. Perdas è il terzo brano che si fa teatro emblematico di un’isola (la Sardegna), che non sa più sognare. Il ricatto occupazionale assopisce la voglia di cambiare, annebbiando la voglia e capacità di sognare. Cisto è una ballata psichedelica che sconfina nel progressive, tra sapienti intrecci di piano e chitarra.