Il processo dei coniugi trentenni Dragana Ahmetovic e Slavko Seferovic sta per iniziare, la data è fissata per i 6 febbraio. I due, marito e moglie, dovranno rispondere dell’accusa di omicidio volontario della propria figlia di 20 mesi, Esperanza, scomparsa nel nulla nel dicembre del 2017 e anche di occultamento di cadavere e di rogo doloso del furgone. A febbraio avrà luogo anche la nomina dei consulenti. I legali dei due rom 30enni, i Federico Delitala e Michele Satta, hanno ottenuto nella mattina di martedì 14 gennaio, dal Gup del Tribunale di Cagliari Giampaolo Casula, il via libera all’abbreviato condizionato: la madre della piccola sarà sottoposta a perizia psichiatrica e il padre ha chiesto che vengano trascritte delle intercettazioni ambientali e che sia sentita la testimonianza di un cognato.

A ridosso del Natale 2017 era stato incendiato il furgone dove viveva la famiglia e si erano perse le tracce della bambina. Per mesi, dopo la scomparsa della bimba, la donna e il marito, che hanno cambiato numerosi avvocati, avevano dato numerose versioni contrastanti, poi ritrattate e finte confessioni.

I due 30enni inizialmente avevano sostenuto che Esperanza era stata rapita, da qui l’indagine affidata al sostituto procuratore Pani della Direzione distrettuale antimafia che si occupava di sequestri a scopo di estorsione. Dopo l’arresto, la coppia aveva asserito di avere trovato la piccola nel suo lettino ormai senza vita, morta per motivi naturali, poi ancora che era soffocata mentre mangiava, successivamente la giovane moglie aveva incolpato il marito dell’omicidio, ed infine era arrivata la confessione nella quale si era autoincolpata dell’omicidio di Esperanza ora contestato ad entrambi. L’accusa, nella persona di Guido Pani, sostiene che sia stata uccisa il 5 dicembre, soffocata o impiccata.

I due si trovano detenuti in custodia cautelare nel carcere di Uta, alle porte di Cagliari.