“Ho potuto toccare con mano la competenza e la professionalità del personale, troppo spesso mortificate da politiche esclusivamente aziendali, più che sociali e umanitarie”. Queste le parole della deputata del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione sanità Mara Lapia, a seguito di un’ispezione all’ospedale San Martino di Oristano.
Con lei anche Patrizia Cadau, consigliera comunale M5s di Oristano e firmataria nei giorni scorsi di un’interpellanza che denuncia alcune criticità del presidio ospedaliero.
Una visita, quella di Cadau e Lapia, per “rinnovare l’impegno con i professionisti che lavorano nell’ospedale, permettendo loro di esercitare la propria professione con dignità ed entusiasmo e rendere questo presidio efficiente per i cittadini del territorio”.
Maria Lapia (M5s): “Personale opera in trincea”
“Ho ascoltato il racconto di chi opera in condizioni borderline, nell’indifferenza totale di chi non solo non risponde con scelte politiche importanti ma pensa di essere esonerato dal fare anche solo una fila per un prelievo analisi” scrive la deputata M5s in una nota. “Il San Martino è davvero un ospedale di eccellenze che sopravvivono e operano in trincea, spesso pagando di tasca propria in tempo, turni, responsabilità senza che vi sia da parte della politica la volontà di garantire le condizioni necessarie per servire al meglio i cittadini, centotrentamila, in questo caso, quelli che si rivolgono al San Martino”.
Lapia (M5s): “Professionalità mortificate da probabili interessi clientelari”
“Parliamo di area vasta – continua Lapia – un concetto che viene ribadito in tutti i palazzi, ma che nel caso oristanese perde tutta l’attenzione dovutagli, forse per questioni legate a interessi di stampo clientelare che è necessario denunciare e perseguire con fermezza. Non solo: i giovani medici devono potersi fermare qui, apprendere dai nostri primari e medici di lunga esperienza, e soprattutto poter accedere alla professione tramite i concorsi che in questa regione sembrano eternamente rimandati o bloccati”.
“Bisogna cominciare a dire davvero le cose come stanno – conclude Lapia – a partire dai 243 milioni di euro che la Sardegna può spendere per la sanità e di cui tutti fanno finta di non sapere.
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