Gli accertamenti del Ris nella casa algherese di Speranza Ponti e Massimiliano Farci sono ancora in corso. Gli specialisti giunti da Cagliari stanno verificando la versione resa da Farci – il 53enne di Assemini accusato della morte della sua compagna 50enne, che dopo una vita a Genova si era trasferita da due anni in quella casa di via Vittorio Emanuele per stargli vicino – sulla dinamica del decesso.
Accusato di omicidio volontario, occultamento di cadavere e furto e utilizzo indebito del bancomat di lei, l’uomo si difende dicendo che Speranza Ponti si è suicidata il 6 dicembre, appendendosi alla maniglia di una finestra, le gambe distese in avanti, e che lui l’ha portata a Monte Carru, zona residenziale nelle campagne di Carrabufas, perché entrambi amavano quel posto per il panorama. Lì il corpo è stato ritrovato il 31 gennaio in avanzato stato di decomposizione. I controlli in corso cercano conferme agli accertamenti medico-legali in corso sul corpo della vittima da parte del perito Salvatore Lorenzoni, che proseguiranno anche domani.
La Tac avrebbe evidenziato alcuni elementi che sconfessano Farci, cui non ha creduto il gip Antonello Spanu, che ha convalidato il suo fermo e ne ha disposto la custodia in carcere. Ma i militari cercano anche tracce di sangue o altri elementi utili al caso. Alle operazioni assistono la sostituta procuratrice di Sassari Beatrice Giovannetti, il comandante della compagnia di Alghero, Pietro Barrel, l’avvocato di Farci, Daniele Solinas, e l’avvocato della famiglia della vittima, Stefano Carboni.
I militari del Ris era già intervenuto nell’appartamento, sull’auto di Farci e nella pizzeria “Sergio’s” di via XX settembre, che lui gestiva grazie alla semi libertà concessagli dopo quasi vent’anni di carcere per il “delitto della Lotus rossa”: nel 1999 fu condannato per la morte di Renato Baldussi, imprenditore di San Sperate. Con lui vent’anni anche al fratello Alessio per averlo aiutato. Anche in questo caso si ipotizza che il pizzaiolo abbia avuto un complice con cui trasportare e occultare il cadavere.







