Gli effetti, diretti e indiretti, della paura da Coronavirus iniziano già a farsi sentire anche per quanto riguarda il turismo in Sardegna, dove ci sono più di 6000 tra piccole e medie imprese legate al turismo. Il rischio, è quello di dover affrontare pesanti riduzioni del giro d’affari o addirittura di dover chiudere.

Sono invece circa 10mila le imprese artigiane di tutti i settori che stanno segnalando le prime difficoltà legate al virus. Sono i numeri ricavati dal dossier “Imprese e valore artigiano in Sardegna”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato i comparti sardi del turismo e dell’artigianato attraverso i dati Istat, Unioncamere e Movimprese del 2019.

“Le imprese artigiane e le micro e piccole realtà sono fortemente preoccupate per le conseguenze del virus cinese sull’economia sarda, per questo lavoriamo per scongiurare una ‘recessione’ dell’Isola – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – da ogni parte della nostra regione e da numerosi settori imprenditoriali, riceviamo quotidiane segnalazioni di rallentamenti di attività e ordinativi; in modo specifico parliamo dei trasporti, con bus e taxi, del benessere, con acconciatori e palestre, e ovviamente della ristorazione, degli eventi e della ricettività”.

L’appello di Confartigianato Sardegna alla Regione Sardegna è quindi molto chiaro: è necessario un immediato e forte intervento per sostenere la piccola imprenditoria. Urge, incalza Confartigianato, un Tavolo istituzionale di crisi, convocato dal presidente Solinas per trovare una soluzione e contrastare gli effetti negativi che il Coronavirus avrà anche sulle imprese sarde.