“È inaccettabile che ad oggi in piena emergenza e con contraccolpi durissimi per il mondo del lavoro sardo e per la sua economia, il Presidente della Regione con preoccupante superficialità, snobbi le richieste di incontro di Uil, Cgil e Cisl”. A scriverlo in una nota Francesca Ticca, segretaria generale della UIL Sardegna, per denunciare l’assenza di risposte al sindacato sardo da parte del Presidente della Regione Christian Solinas in materia di lavoro.

“Una situazione grave per le ricadute pesanti sull’economia sarda dal rallentamento produttivo causato dall’emergenza del Coronavirus su pezzi importanti dell’economia sarda. Alcuni settori hanno contrazioni di fatturato anche dell’80% e la psicosi del contagio ha modificato radicalmente i comportamenti sociali delle persone che si ripercuotono sulle aziende e sui lavoratori; aziende spesso sarde, deboli e con l’impossibilità di difendersi da questa nuova tragedia economica. Gli stessi lavoratori, nelle loro aziende spesso senza mezzi, sono esposti al pericolo del contagio”.

“Abbiamo sollecitato più volte – continua Ticca – come sindacati confederali regionali un apposito incontro al Presidente Solinas senza che lo stesso abbia dato alcun cenno. Una pericolosa singolarità sarda per il fatto che tutti i Governatori delle altre Regioni si sono adoperati prontamente per avviare i confronti e le ovvie determinazioni. Servono atti concreti a sostegno dei settori in crisi, contro le perdite di fatturato e di retribuzione per i dipendenti. Molte aziende stanno procedendo già al licenziamento, con richieste di accesso alla cassa integrazione o collocazione dei lavoratori in ferie forzate. Serve una presa d’atto responsabile, dove tutti portino un contributo positivo a questa emergenza”.

“Il virus va combattuto con tutte le precauzioni del caso – conclude Ticca – ma la politica e le istituzioni non aggravino la situazione. Solinas faccia la sua parte come massimo rappresentante dell’Autonomia Sarda perché i lavoratori sardi e l’economia non lo meritano”.