Sono centinaia le persone in quarantena nell’isola. Questo dato è stato fornito dall’assessore della Sanità Mario Nieddu.
“Ad ogni contagio – ha spiegato – tutti i contatti riferibili vanno in quarantena”. Ricordata la differenza tra isolamento fiduciario e quarantena sorvegliata. In quest’ultimo caso l’unità di crisi si attiva “attraverso il servizio del dipartimento di prevenzione a chiamare una o due volte al giorno per sapere quali sono le condizioni di salute”.
I pazienti che seguono una terapia sono “solo quelli sintomatici e deve essere prescritta da chi ha in cura il paziente. Nessuna terapia se si è asintomatici”.
Lo stesso Nieddu ha ricordato i punti dell’ordinanza emessa ieri dal Presidente della Regione Christian Solinas che impone la quarantena a chi arriva dalle zone del nord Italia più colpite dal contagio.
“In Sardegna non ci sono, al momento, focolai autoctoni di coronavirus” sottolinea.
“Siamo stati in grado di ricostruire in tutti e 19 i casi di positività la catena di contagio e siamo ad oggi sicuri della derivazione dalle zone del Nord Italia”.
Per questo motivo, si collega la richiesta attuata ieri dal Presidente della Regione di inserire nell’ultimo Dpcm del governo la chiusura del traffico aereo e marittimo in entrata nell’Isola per 20 giorni.
“Il governo non ha accettato e ci ha fatto notare che si tratta di una misura eccessiva, che la Sardegna non è ancora una zona arancione. E io ho fatto presente che non vorremmo diventarlo”, ha ricostruito Nieddu annunciando che il ministro Boccia ha comunque assicurato che “la richiesta sarebbe stata rivista e che ci avrebbero fatto sapere”.
Solamente 2 porti su 5 in Sardegna hanno attivi i controlli col termoscanner: quello di Cagliari e quello di Olbia.
In quelli di Porto Torres, Santa Teresa di Gallura, Oristano, Arbatax, Portovesme, non ancora e la causa è la rivolta del personale.
“Con la legge approvata in Consiglio regionale e grazie all’ordinanza di ieri possiamo procedere alle assunzioni”, ha chiarito Nieddu. Infatti, nei sette porti e nei tre aeroporti dove verranno usati i termoscanner, è richiesto l’impegno di 20 medici, 20 infermieri, 80 volontari di protezione civile e 20 funzionari della direzione generale di protezione civile. “Nel piano di potenziamento delle terapie intensive, la Sardegna – ha fatto sapere Nieddu – ha chiesto 50 ventilatori in più”.
Il numero di posti letto per la rianimazione è di 127 nelle strutture pubbliche oltre a sei nelle private (Mater Olbia). Riguardo i tamponi, Mario Nieddu rassicura: “abbiamo un numero adeguato all’utilizzo che ne facciamo seguendo i protocolli, in ogni caso stiamo aspettando rifornimenti”.
È successo ieri a Usini: “Ho visto con piacere che i carabinieri hanno denunciato il pensionato che non si era autodenunciato”, ha commentato Nieddu.
Altre dichiarazioni di oggi da parte dell’assessore della Sanita Nieddu:
Coronavirus, Nieddu: “In Sardegna due sono in condizioni critiche”







