La Regione Sardegna ha dato vita all’Unità di crisi regionale (Ucr), a seguito dell’aumento di contagi riscontrata nell’isola.

L’Urc sarà parte integrante dell’assessorato regionale della Sanità e garantirà l’applicazione uniforme delle procedure sanitarie imposte dalla Regione e dal Governo, oltre che coordinare anche le diverse componenti istituzionali impegnate attivamente nella gestione dell’emergenza pandemica.

Il provvedimento è stato adottato dalla Giunta, riunitasi in videoconferenza. Accanto all’Unità di crisi regionale opereranno anche due Unità di crisi locale, istituite presso le Assl di Cagliari e Sassari, che si occuperanno a loro volta del coordinamento e dell’esecuzione delle procedure previste dai protocolli sanitari e dalle raccomandazioni ministeriali.

“Oltre quelli della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Giunta ha emanato una serie di decreti restrittivi validi per la comunità sarda, con effetti immediati anche in altri settori oltre a quello sanitario, come nella gestione dei trasporti da e per la Sardegna, con controllo e supporto per assicurare spostamenti motivati anche all’interno del territorio regionale, l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e l’assistenza alle persone che, rimanendo isolate, non possono accedere ai servizi essenziali attraverso gli strumenti informatici. Uno degli effetti, che ha riguardato in particolare la Sardegna è stato il flusso in ingresso di persone domiciliate nelle secondo case e il rientro di sardi che si trovano fuori dall’Isola per motivi di lavoro o di studio. Se ciò dovesse comportare un incremento rilevante dei casi, si potrebbe delineare uno scenario difficile per il Sistema sanitario regionale che potrebbe avere difficoltà a fronteggiare l’emergenza e la nostra condizione di insularità renderebbe ancora più complessa la realizzazione di interventi di soccorso sanitario da parte di altre Regioni”, dichiara il governatore Christian Solinas.