È uscito dai capannoni dismessi degli ex Mulini Azzena – reperto di archeologia industriale in abbandono alle porte del centro cittadino, poco prima del sovrappasso ferroviario di Santa Maria – mentre alle sue spalle si vedeva crescere una colonna di fumo.
Sfortunatamente per lui, la scena è stata seguita in diretta da due agenti della polizia locale in borghese, che erano impegnati nel presidio del territorio disposto dal comandante Gianni Serra per assicurare il massimo rispetto alle ordinanze del sindaco Nanni Campus e alle restrizioni imposte dai decreti governativi e dalle disposizioni regionali.
Raggiunto dai due vigili, che si sono occupati anche di fare in modo che l’incendio appiccato su un cumulo di rifiuti accatastati venisse stoppato sul nascere, ha cercato di negare qualsiasi collegamento tra sé e l’accaduto. Risultato: l’uomo, sassarese, oltre che per non aver rispettato le restrizioni imposte per contenere la diffusione del contagio da Coronavirus, è stato denunciato in flagranza di reato anche per “combustione dolosa”.







