Proseguono gli interventi, pochi e confusi, della Giunta regionale per l’emergenza Coronavirus.
L’esecutivo ha deliberato il 17 marzo scorso, in maniera dettagliata, le dotazioni precauzionali che deve usare il personale ospedaliero, medici, infermieri, Oss, personale delle pulizie, al fine di evitare il contagio. E nella stessa delibera, la numero 13/24, da mandato alla Protezione civile “di garantire alle Direzioni sanitarie delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale il supporto tecnico, logistico e operativo necessario sia per l’allestimento dei moduli abitativi, sia per garantire gli approvvigionamenti quotidiani”.
Cosa significa?
Significa che il personale sanitario potrà disporre, per evitare il contagio, di luoghi attigui agli ospedali, dove quindi potrà abitare senza rientrare nei propri domicili. Ad oggi però non c’è alcuna nota esplicativa della delibera, che come il comunicato stampa lanciato alle 19.32 di martedì scorso, stessa data della delibera, dal titolo “Il presidente Solinas dichiara lo stato di emergenza regionale sino al 31 luglio e prevede misure operative di protezione civile”, genera non poca confusione sia tra gli operatori che nella popolazione. Perché allestire case per medici e infermieri negli spazi ospedalieri?
Non bastano dunque le denunce dei medici dei sindacati Anaoo-Assomed, del AaroiEmac e Fvm che “chiedono provvedimenti necessari e seri per la loro sicurezza, per i loro pazienti e per i loro cari”, aggiungendo che non possono più “essere utilizzati dalla politica di turno confusa ed autoreferenziale, semplicemente come carne da macello da mandare al fronte a mani nude o con scarpe di cartone”.
Oggi si aggiungono anche quelle di un consigliere regionale che sbugiarda l’assessore che afferma di aver comprato i test rapidi per diagnosticare il contagio e la petizione su Change.org che chiede l’allontanamento dell’assessore della Sanità, alla quale si dovrebbe aggiungere anche altro assessore.
Ora il personale sanitario però potrà contare sulle villette a schiera o porzioni dell’ospedale, così, senza mascherine e senza Dpi, potranno felicemente riposarsi in loco e riprendere la guerra al Covid-19 belli freschi e rigenerati.







