Aumentano da 4 a 6 le ore quotidiane disponibili per il filo diretto di assistenza psicologica gratuita per il coronavirus COVID-19: da martedì 14 aprile il servizio è attivo tutti i giorni dalle 14:00 alle 20:00 ai numeri  800197500  e 3791663230. 
Quasi tutte donne le psicologhe volontarie che assicurano questo prezioso e indispensabile servizio, 25 su 26, una conferma ulteriore del ruolo fondamentale che le donne stanno svolgendo, a diversi livelli, e in particolare in ambito sanitario e socio-assistenziale.
Abbiamo deciso di aumentare ulteriormente le ore di consulenza psicologica per il Covid 19, per  il protrarsi dell’emergenza e delle norme  restrittive, e lo abbiamo potuto  fare grazie alla generosa  disponibilità di tantissime psicologhe, che si alternano, con grande sacrificio personale, tutti i giorni, assicurando l’assistenza psicologica a un numero crescente di persone, e a cui va la nostra più profonda  riconoscenza”, ha detto Angela Quaquero, presidente dell’Ordine Psicologi della Sardegna.
Il filo diretto psicologico, cominciato il 2 marzo scorso, è organizzato dall’Ordine degli Psicologi della Sardegna in collaborazione con le associazioni Psicologi per i Popoli, Croce Rossa Italiana, SIPEM e EMDR ITALIA, sotto il coordinamento della Protezione Civile Sardegna.
C’è stato, come era prevedibile, un  moltiplicarsi di richieste di aiuto, in particolare nelle festività di Pasqua e Pasquetta: “Molte le telefonate di persone sole – ha aggiunto Angela Quaquero- non solo anziani, ma anche molti giovani, studenti e/o lavoratori che non sono potuti rientrare nei paesi di provenienza, presso le loro famiglie, e sono rimasti isolati anche dai luoghi di ritrovo  e dai riferimenti sociali consueti. Una condizione di  solitudine sentita più intensamente in questi giorni, rispetto al periodo precedente, che si accompagna a sensazione di sconforto e paura, su cui è necessario intervenire per aiutare le persone a superarla facendo affidamento sulle proprie  proprie “risorse”. Teniamo poi anche conto della  situazione di particolare difficoltà di chi è assistito dai servizi di salute mentale”.