“È difficile immaginare che la situazione possa subire stravolgimenti in tempi brevi”. Così il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, risponde all’appello lanciato dalle pagine del quotidiano La Nuova Sardegna da 150 accademici italiani che propongono di sbloccare ora l’isola con un protocollo speciale, per farne un laboratorio del post lockdown e testare il “modello Corea” per cancellare la diffusione del virus.

“La coscienza e la ragione ci mettono di fronte a situazioni insormontabili. Le limitazioni ci saranno ancora a lungo, dai trasporti pubblici agli esercizi commerciali, sino al distanziamento fisico”, afferma Nizzi. “Questo non significa che non sia giusto verificare se la strategia sia applicabile con successo da noi – precisa – ma per applicare esperienze del genere in luoghi diversi da quelli in cui son nate dobbiamo approfondirle bene”. In ogni caso “se il trend positivo andrà avanti, tra qualche giorno ci si potrà esprimere più compiutamente”, aggiunge il sindaco, auspicando che “già da fine mese o inizio maggio riprendano le attività lavorative, soprattutto quelle in cui è previsto il distanziamento tra persone”.

La presa di posizione di Nizzi è arrivata durante la videoconferenza stampa convocata per riferire che “a Olbia aumentano i negativizzati, si passa da 16 positivi a 11, 10 dei quali sono in quarantena obbligatoria domiciliare”. Chiarito che “i sindaci devono attenersi ai decreti governativi e alle ordinanze regionali, al massimo inasprendole”, Nizzi spiega che il Comune è concentrato sull’emergenza economica. “Come un buon padre di famiglia cerchiamo di assistere tutti e di evitare che qualcuno abbia due volte e qualcun altro neanche una”, prosegue. “Domani la giunta approverà l’assestamento di bilancio, confidando l’iter si completi presto in consiglio – conclude – per garantire altre risorse a chi ha bisogno”.

Annullata d’intesa con il vescovo di Tempio, Sebastiano Sanguinetti, la tradizionale festa di San Simplicio.