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Lo scioglimento del voto di Sant’Efisio fuori dalla chiesetta di Stampace è il 3 maggio e non l’1. La scelta della data non è casuale. Infatti, il 1° maggio simboleggia solo la partenza del simulacro ma non quella dello scioglimento del voto che è sempre avvenuto il 3, la parte effettivamente più importante della ricorrenza.

Quest’anno niente folla. E totale rispetto dell’antica tradizione. “Le festività canoniche dedicate a Sant’Efisio – spiega all’ANSA il presidente della Arciconfraternita di Sant’Efisio, Giancarlo Sanna – stabilite nel Sinodo Diocesano indetto dall’arcivescovo Ambrogio Machin nel 1628, sono quelle del 15 gennaio (Dies Natalis) e il 3 maggio, giorno in cui la Chiesa festeggia il ritrovamento, nel 324, della Vera Croce ad opera di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino. La ricorrenza dell’Invencion de la Cruz solennizza la conversione del soldato pagano Efisio al Cristianesimo, al quale apparve in cielo la visione di una croce luminosa che gli rimarrà impressa sul palmo della mano destra a ricordarne l’evento. L’arcivescovo Bernardo de la Cabra in un documento del 27 aprile 1674 comunica che l’allora Pontefice, Innocenzo X, concederà indulgenza plenaria ai fedeli che parteciperanno alle solenni funzioni dei festeggiamenti, nella chiesa di Nora, dedicate al Santo Martire nel giorno della sua festività nella data del 3 maggio”.

Forse non tutti lo sapevano, e ora è chiaro: il giorno più importante di Sant’Efisio è sempre stato il 3 maggio.

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