“Relativamente alle notizia apparse sulla stampa di uno “sfratto” per gli studenti occupanti le case dello studente dell’Ersu di Cagliari dal 27 aprile, ci sentiamo di voler tranquillizzare gli studenti stessi e le famiglie perché trattasi di un grosso fraintendimento”. Lo scrive in un comunicato l’Ersu.

“Siamo consapevoli che a nessuno studente può essere consentito – scrive l’ente – di effettuare spostamenti in deroga al DPCM attualmente in vigore che regolamenta le restrizioni sulla mobilità e tanto meno gli spostamenti possono essere indotti da un Ente pubblico. Sempre a tal proposito, ogni provvedimento dell’Ersu che abbia implicazioni sui vincoli imposti dall’emergenza sanitaria potrà essere emesso solo previo parere delle autorità competenti ed in totale sicurezza della salute degli studenti stessi”.

“Nessuno studente – scrive ancora l’Ersu – verrà obbligato a lasciare l’alloggio neanche quando le restrizioni saranno superate poiché i diritti acquisiti possono essere mutati solo su base volontaria. Tutto ciò a prescindere dagli eventuali risparmi che una simile iniziativa potrebbe arrecare all’Ente nello stesso interesse degli studenti. Su diritti e salute non si può e non si deve risparmiare”.

“A quanto detto va aggiunto, a dimostrazione che si tratta di un mero equivoco di comunicazione – si legge ancora –  che l’Amministrazione sta valutando la possibilità distribuire i pasti a domicilio per quegli studenti che al momento permangono in città nelle strutture abitative dell’ERSU”.

“Nelle prossime ore – conclude il comunicato – il Consiglio d’amministrazione chiarirà più precisamente questo grosso equivoco”.