“Il personale che lavora in Aias a Domusnovas non è in possesso dei Dpi adeguati per contrastare il coronavirus”, questa la denuncia della Cisl che ha inviato una prima nota all’azienda in data 2 aprile.
“A seguito della mancata risposta in data 7 aprile, il sindacato ha inviato una nota al Prefetto di Cagliari, ma ad oggi la situazione non è cambiata”, prosegue la nota della Cisl.
“Sappiamo dai fatti che la medesima, di concerto con la Presidenza della Regione Sardegna, si è attivata tramite la Direzione Generale della Protezione Civile, per distribuire mascherine chirurgiche in tutte le strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche e private- scrive Claudio Nuscis – ciò nonostante, pur avendo ricevuto attraverso il Comune di Domusnovas il materiale della Protezione Civile, abbiamo ricevuto segnalazioni da diversi lavoratori che presso la struttura Aias di Domusnovas si continua, imperterriti, a consegnare al personale delle mascherine in stoffa”.
“Va da sé che tali pseudo dispositivi non sono solo inappropriati ma addirittura potenzialmente dannosi per i pazienti perché potrebbero indurre un falso senso di sicurezza nel lavoratore attenuandone l’attenzione – prosegue Nuscis – inoltre, nella malaugurata ipotesi di un eventuale contagio subito dal lavoratore, l’inadeguatezza dei Dpi potrebbe essere causa di mancato riconoscimento dell’infortunio sul lavoro da parte dell’Inail”.
“Da ultimo, ma non meno importante, segnalo che gli stessi lavoratori, cosi come accade in tutte le strutture Aias, devono farsi carico, presso il proprio domicilio, della sanificazione delle divise da lavoro, nonostante sia il CCNL Aias che la normativa vigente prevedano che la medesima deve essere fatta a cura del datore di lavoro – incalza il sindacalista – per di più gli stipetti presenti nei locali spogliatoi dipendenti sono ad anta unica, senza nessuna possibilità di separazione pulito/sporco, cosi come previsto dal DLgs 81/08 allegato IV punto 1.12.5”.
“Tutto ciò premesso si chiede alle istituzioni un tempestivo intervento per riportare la sicurezza e la giusta serenità tra i pazienti e i dipendenti”, conclude la nota della Cisl.